“Poco più di un gioco, un divertimento, è stata la realizzazione di questa tela , partendo dal ricordo delle vendemmie vissute da bambino, con quei grappoli che mi parevano enormi.
Forse più del gusto il profumo e, soprattutto, il tatto, nella complicità dei sensi, hanno costruito la mia memoria.”

“Un’altra, direbbe qualcuno l’ennesima, visione delle colline toscane più volte indagate. Anche in questa occasione riprodotta grazie all’utilizzo della creta presa sul posto.
Sinceramente non ricordo con esattezza il luogo, ma davvero poco importa: da secoli il paesaggio italiano per antonomasia è questo.”

“L’immagine di partenza mi è giunta da un’amica emiliana di Facebook. Il mio è prima di tutto un omaggio a quella terra generosa. Evidentemente non solo per quanto riguarda le produzioni vegetali, ma anche per i colori dei tramonti. Quando ho imparato (e insegno) a colorare, so che le luci e le ombre non sono fatti solo di un ‘più chiaro o più scuro’ e che le diverse materie restituiscono luci differenti, quelle che ci piacciono.”

“Il nostro lago è così vicino alle montagne da sembrarne spesso la naturale continuazione in forma piatta e liquida: per questo motivo ho utilizzato sabbie e segature diverse per rendere il giusto rilievo a ciò che non è orizzontale.
La vela del titolo è poco più di un pretesto: la sua presenza o assenza non modifica la gioia dei colori autunnali.”

“Spesso, girando tra i boschi in inverno capita di non rendersi conto dello scorrere del tempo e tocca allora accelerare il passo per non farci sorprendere dal buio: perciò il tramonto, di solito ammirato direttamente, diventa un qualcosa che ci accompagna verso il riparo e le sue luci assumono ben altra, più materna, valenza.”

“Per ragioni di tempo tipografico succede che la foto qui pubblicata sia stata realizzata prima del completamento della tela e, di conseguenza, appare il bosco, ma con ben poche luci: detto questo, per dovere di informazione, aggiungo che, non so per quale recondito motivo, ma la frequenza con la quale i “raggi” mi si sono manifestati in questi mesi è ben maggiore che nel tempo precedente. Non è un caso, perché il caso non esiste, ma potrebbe essere che la mia attenzione alla luce si sia accentuata.”

“Il paesaggio della regione detta Visocina o ‘svizzera Ceka’ mi è ben noto da molti anni, così come i caratteri dei suoi inverni, molto diversi da quelli del posto in cui vivo. Il sole basso, le poche ore di luce, la neve che quando cade rimbalza sul suolo gelato, il susseguirsi delle nuvole in assenza di alti rilievi, sono tutti fenomeni che, insieme, fanno la differenza, sia nel paesaggio che nelle abitudini di chi lo abita.”

“E’ quello offerto dalla natura del Sud Tirolo, dove Storia e cultura hanno costruito paesaggi da godere in ogni stagione. Non è solo una questione di turismo attivato con ogni clima, ma, per quanto mi riguarda, della possibilità di assistere, qui più che altrove al susseguirsi dei colori che non ti lasciano tregua. È il pezzo più grande dell’anno, fatto soprattutto di molte e differenti segature.”

“In questo caso, al contrario, ho preferito utilizzare il minimo essenziale: colore ed erbe acquatiche prese sul posto e lungamente essiccate. A volte per descrivere un luogo o una persona non servono pagine, ma alcune righe, purché ben scritte.”

“La prima volta che ho visto questa immagine di granelli di sabbia ingranditi al microscopio ho deciso che ne avrei tentato la riproduzione, attingendo alla mia collezione di sabbie e vetri. Anche se il risultato non è così nitido come la fotografia di partenza, il fascino del molto piccolo mi sembra risalti ugualmente.”

“Il mondo delle “piante grasse” ha sempre fatto parte della mia famiglia: saranno i parenti sanremesi o la passione di mio padre, ma il loro fascino, il lento metabolismo ed il rispetto che incutono con le loro difese naturali è nella mia cultura. Probabilmente, dopo le margherite dei campi, una delle “piante” che ho maggiormente disegnato (e colorato) da bambino.
Di fronte a loro, anche chiudendo gli occhi, avverto la luce calda dei luoghi che prediligono.”

“Iniziata da anni e ripresa in più occasioni, questa tela mio ha impegnato più di altri, soprattutto perché temevo l’abbuffata dei particolari. Anche in questo caso mi ha aiutato la memoria visiva e il ricordo di quei (troppo) pochi momenti passati insieme ai pescatori e l’andare al mare non (solo) per farci il bagno.”