“… ‘c’era proprio quella luce, in quei giorni’: non avrei avuto bisogno di alcuna foto per ricordarmelo. Fin da bambino ho la ventura di avere una memoria fotografica e quando chiudo gli occhi, rivedo i luoghi, i volti e le loro luci anche se purtroppo al mare d’inverno ho vissuto per poco tempo.”

“Un altro luogo mitico, prima di arrivare in Camargue, con Les Alpilles sullo sfondo, una Rocca dipinta con la roccia e i campi coltivati dipinti con le loro paglie e segature.”

“Ombrelloni richiusi a creare ombre sottili su una spiaggia che ho voluto ricreare ‘inventandomi’ l’originale: siccome pare che sia i gestori dei ‘bagni Vittoria’ che i loro fruitori abbiano gradito, mi dichiaro soddisfatto del risultato raggiunto, sapendo di aver ‘visto giusto’ un altro luogo mai visitato, ma che, comunque, mi appartiene.”

“Piccole tela per ricordare, con l’ausilio di un po’ di segature, alcune tra le tante piccole creature dai fiabeschi colori con le quali mi capita, sempre più spesso, di dialogare, anche se so che elevato è il rischio di non ritrovarle l’anno successivo.”

“Piccola tele per ricordare, con l’ausilio di un po’ di segature, alcune tra le tante piccole creature dai fiabeschi colori con le quali mi capita, sempre più spesso, di dialogare, anche se so che elevato è il rischio di non ritrovarle l’anno successivo.”

“Con due tra i colori da me preferiti ho dipinto, partendo da una foto in biancoenero, un’altra immagine insolita della tanto visitata, ma spesso ignorata, Venezia. Il silenzio della notte era davvero lontano, soprattutto per chi, essendoci nata, l’ha saputo cogliere. Io mi sono limitato a riprodurre un sentimento.”

“Tra le più di 100 fioriture del mio giardino ho dedicato qualche centimetro quadro di colore a questi ospiti olandesi che ogni anno mi regalano vivacità di forme, colori e dimensioni e un segnale di ripresa primaverile.”

“… succede almeno due volte al giorno e, in entrambi i momenti la forza della marea porta dei colori che risultano dall’incontro dell’acqua e della sabbia, mediati dalla luce del sole che non è mai la stessa. Per fare quest’opera ho utilizzato solo sabbia, vernice Damar e il minimo di colore possibile.”

“I colori del tramonto e della sera, compreso quel nero che non esiste ma che i Maestri chiamavano ‘bistro’: il bello è che, però, ancora una volta, io non ne conoscevo l’esistenza, ma ci sono arrivato da solo nella mia continua ricerca di nuove tecniche e soluzioni.”

“Come giustamente recita il proverbio ‘… c’è chi scende e chi sale’: una piccola porzione di scala assolata e deserta, realizzata con terre e sabbie.”

“Ho raffigurato un luogo davvero spettacolare, purtroppo conosciuto solo in anni recenti, ma non per questo meno ammirato e amato. La sua ri-costruzione ha comportato ‘tempi lunghi’, a causa della notevole differenza dei materiali utilizzati, ma non per questo il risultato è stato inferiore alle mie aspettative.”

“Sabbie, segature diverse, fili e altri materiali, mi hanno permesso di realizzare quest’opera che ritengo particolarmente ben riuscita: la varietà delle forme di vita e l’isolamento di cui gode la quercia in oggetto mi hanno consentito di esprimere al meglio delle mie possibilità le piacevolezze autunnali di un luogo per me ‘magico’.”

“… quante onde ho contato, come non ricordo quanto tempo è trascorso, so invece l’impegno che è stato necessario per mettere insieme colori, solventi, quarzite, rubini e sabbia, per fermare il tempo e ricordare da dove mi è giunta l’immagine.”

“La sabbia, purtroppo non prelevata sul posto, una nuvola antropomorfa, due sdraio vuote, di fronte all’orizzonte della sera: chiunque potrebbe fermarsi in un posto così.”

“Le terre del luogo, un po’ di segatura a simulare il legno corroso, la luce che filtra tra la vegetazione, un tessuto abbandonato su una sedia: fa veramente caldo e viene voglia di rimanere chiusi godendo anche la frescura.”

“Da un’insolita inquadratura omaggiatami da un esperto camminatore, ho riconosciuto montagne note, caratterizzate da pendenze a me sfavorevoli e, ricordando le fatiche, ho ritenuto di renderle sulla tela con sabbie e segature tra le più ruvide della mia collezione.”

“Percorrendo i boschi conosciuti capita spesso di incontrare costruzioni naturali che nessun umano oserebbe pensare: se poi sono i muschi a farla da padrone, allora sembra quasi che ti invitino al contatto.”

“Percorrendo i boschi conosciuti capita spesso di incontrare costruzioni naturali che nessun umano oserebbe pensare: se poi sono i muschi a farla da padrone, allora sembra quasi che ti invitino al contatto.”

“Sei piani di prospettiva realizzati con sei materiali diversi mi hanno permesso di dare forma ad una immagine che nemmeno l’abilità della fotografa pensava possibile.”

“Una sera sul golfo di Stresa, guardando verso nord, c’erano davvero quei colori: ancora una volta, l’essere sul posto giusto, al momento giusto mi ha consentito di aggiungere soltanto un po’ di segatura per godere il panorama più volte vissuto.”

“Già non avevo bisogno di conferme per sapere che difficilmente l’uomo-architetto inventa qualcosa davvero di nuovo: basta saper osservare ciò di cui la natura è capace, anche sfidando la legge di gravità. Naturalmente ciò è più facile dove l’uomo coltivatore/turista/costruttore transita raramente o, se lo fa, non sa guardare.”

“Due tramonti da una infinita serie, uno visto da me, l’altro regalatomi da una mano amica: in entrambi i casi, solo colore, che già è troppo.”

“Due tramonti da una infinita serie, uno visto da me, l’altro regalatomi da una mano amica: in entrambi i casi, solo colore, che già è troppo.”

“Potrebbe essere una qualunque porzione di lago, ma ho preferito personalizzare la tela utilizzando direttamente un po’ di ‘cannette’ del ‘mio’ lago, perché, di fronte a tanta tranquillità, la memoria dell’infanzia l’ha fatta da padrona.”