“Una ‘natura morta’ fatta di poche e piccole cose. Un tranquillo rifugio dal quale vedere il mondo che appare nella sua grande complessità.”

“Un luogo semplice, ma molto conosciuto. Per anni ritenuto irraggiungibile.”

“Un viaggio in luoghi letti solo sui libri. Il piacere della scoperta mista ad un po’ di delusione.”

“Il più alto campanile della provincia, artificialmente illuminato, quasi a sfidare la luna.”

“Realizzato a seguito di un memorabile e drammatico evento meteorologico a confermare che prima o poi torna il sereno.”

“In un angolo di Venezia, il fascino dei colori e dei silenzi. Camminare senza mete guardandosi intorno e sorridere.”

“L’incontro periodico con l’astro prediletto porta ogni volta a vedere nuovi colori.”

“Uno dei posti più freddi, dipinto con varietà di mezzi pur potendo contare su poche tinte. Come solo sa essere un inverno vero.”

“Una giornata trascorsa in un eremo un tempo abitato, a pochi km dal caos della pianura troppo costruita.”

“L’estremo saluto ad un albero osservato per anni nella sua imponenza, quando, inventandosi colori mai indossati decise che era giunto il suo tempo.”

“La ripresa di un soggetto vissuto fin dall’infanzia, quel lungolago sul quale, bambino, ho mosso davvero i miei primi passi.”

“Una delle tele orizzontali più apprezzate che avrei preferito ‘allungare’ di più.”

“Segature diverse, ricavate dallo stesso albero, per darne la morbidezza che gli era propria, vista la sua immagine antropomorfa.”

“Semplice paesaggio che lascia presagire spazi inesplorati e selvaggi.”

“Poche tinte per descrivere un viaggio di ore in una terra la cui sinuosità e delicatezza è pari solo alla pelle di certe sue donne. In questo paese non ci sono pianure, ma le sorgenti dei maggiori fiumi d’Europa. Qui si sono mescolati i geni provenienti da tutti i punti cardinali e i risultati, in termini di bellezza, sono unici ed armoniosi. Nella lingua come nella musica. Anche nei colori, se l’inverno non fosse così lungo.”

“Nell’entroterra ligure, dove spostarsi è fatica, dove la vita è lenta, lieve, lunga, non finirò mai di stupirmi ad ogni svolta del sentiero. Anche qui materiali diversi per rendere al meglio i rilievi e le ombre. Perché in questi luoghi nulla è piatto, immobile, orizzontale.”